Quando nel 1946 i padri fondatori della nostra Repubblica vararono il transatlantico Titalyc, pensarono in cuor loro di aver costruito una nave solida ed inaffondabile. Durante il suo viaggio di volta in volta veniva cambiato l’equipaggio, perché le situazioni atmosferiche e le correnti intralciavano inevitabilmente il percorso, ma la rotta verso la meta comunque non subì variazioni significative sostanziali,
Il transatlantico imbarcava viaggiatori di tutti i ceti sociali, a prua quelli di prima classe, a poppa quelli di terza e al centro quelli di seconda. Il viaggio come si raccontava continuò senza grossi scossoni evidenti fino al 2011, quando i motori del Titalyc entrarono in avaria. Così venne chiamata una squadra di tecnici per riparare i motori ed appena la nave si rimise in moto cambiò l’equipaggio; purtroppo i motori sistemati non permisero una velocità di crociera a pieno regime.
I viaggiatori scontenti della situazione pensarono allora di cambiare la cabina di comando della nave. Fu nel 2018 che due marinai di belle speranze riuscirono a formare un equipaggio improvvisato ed ignorante nel saper condurre la nave in un porto sicuro. Gigiocchio, questo era il soprannome di uno dei due nuovi nocchieri, il suo nome vero è Luigi ma per tutte le bugie che raccontava Gigi si trasformò in Gigiocchio. Il secondo Matteo Rovini, uomo del nord con la fretta in corpo, per questo il suo nome subì l’abbreviazione in Matty.
A questo punto della storia i due ex mozzi entrarono in rotta di collisione fra loro, perché tutti e due volevano il comando della nave. Dopo tante discussioni decisero di coinvolgere un terzo marinaio da inserire come finto capitano della nave, serviva una persona gestibile da parte dei due.
Così quando Matty Rovini chiese ad un certo Peppino con chi stesse, egli rispose “con te”. La stessa domanda gliela fece anche Gigiocchio e la risposta fu la stessa “con te”, “con te” divenne allora il capitano del Titalyc. Iniziarono il viaggio promettendo un cambiamento radicale di rotta, solo che l’inesperienza e l’inadeguatezza gli indirizzò verso la parte più pericolosa dell’oceano, un posto dove galleggiavano enormi iceberg così freddi e duri che venivano chiamati realtà.
Un brutto giorno come prevedibilmente si poteva immaginare il Titalyc andò a scontrarsi con una realtà così dura che lo scafo si squarciò per tutta la lunghezza imbarcando un’infinità d’acqua. Per non fare inclinare la prua dove stava la prima classe l’equipaggio obbligò i viaggiatori di seconda classe a spostarsi a poppa verso la terza così da poter permettere ai viaggiatori di prima classe di salire sulle scialuppe di salvataggio che ben presto vennero calate in acqua mettendoli tutti in salvo, mentre a poppa la nave così appesantita in breve tempo si inabissò portando con se il resto dei passeggeri.
Ma che fine fecero i tre comandanti? Con te fu visto salire su una scialuppa vestito da gondoliere dicendo a tutti di sapersela barcamenare alla bene e meglio e si mise ai remi. Gigiocchio, travestito da ballerina di can can fu visto su una scialuppa mentre intratteneva i naufraghi cantando “spingolo francese”. Matty Rovini invece travestito da poliziotta addetta alla sicurezza si imbarcò su una lancia della marina militare e si dileguò tra la nebbia, non necessariamente padana. Si dice che quando arrivò nei pressi di un porto sicuro gli si impedì lo sbarco e lui nero in volto, mentre guardava i bagnanti sulla spiaggia, l’unica cosa che riuscì a fare in segno d’amicizia fu il saluto come si usava a Roma.