Dicono
che il potere logori. Ma c’è da credere che il potere logori soltanto coloro
che non ce l’hanno, come diceva quel tale. Alla Lega il potere fa evidentemente
bene. Del resto, pare che faccia bene a tutti. Basti considerare la longevità
dei dittatori. A più di settant’anni dalla caduta del fascismo vediamo
riemergere i neo-fascisti come una forza politica che conta. Una realtà che di
per sé dovrebbe costringere tutti i democratici a un esame di coscienza di
severità estrema – è un fatto di rilievo politico eccezionale. Bisogna guardare
in faccia la situazione per quella che è. La si lasci impaludare anche per
poco, e dalla crisi del governo si passerà d’un salto alla crisi di regime.
Ecco allora riaffiorare vecchi e nuovi disegni di restaurazione che hanno
trovato varia fortuna in passato e qualche volta pittoresca espressione più di
recente. Il pugno duro coi migranti, la nuova legge sulla legittima difesa e le
richieste di reintrodurre la pena di morte sono solo alcuni esempi. Una
certezza sembra tuttavia acquisita: la destra ha trovato nella Lega un punto di
convergenza, enfatizzando la retorica della violenza alleata al perbenismo di
una maggioranza urlante e non più silenziosa e unita a quel tanto di ambiguità
che costituisce l’essenza stessa del fascismo e sul quale questo ha da sempre
fondato le sue fortune.
Non
solo i fascisti dunque, ma tutti i partiti che si muovono e si agitano nella
destra italiana, fanno perno su alcuni punti la cui portata, se svolti con
coerenza e spregiudicatezza, è notevole e può ottenere un riverbero non
indifferente in molti strati della popolazione italiana. Primo fra tutti la
difesa a oltranza della famiglia, rispolverando vecchi slogan che ci era
capitato di sentire l’ultima volta nel 1974 durante la campagna referendaria
per l’abrogazione della Legge sul divorzio. Pensavamo e speravamo proprio di
non sentirli più. Senza fare alcuno sforzo di memoria viene in mente il famoso
trinomio fascista “Dio, Patria, Famiglia”, tendente ad assicurarsi il favore
dell’alta gerarchia ecclesiastica e di quei cattolici cosiddetti
tradizionalisti. Segue la difesa dell’ordine, nonostante la ostentata
frequentazione di quel tale di capi di formazioni paramilitari e di picchiatori
di professione. Questa, unita a una sempre più auspicata e conclamata
ricostruzione dell’autorità dello Stato che tende a convogliare la simpatia dei
funzionari statali, della polizia e in generale delle forze dell’ordine,
pompieri compresi.
Noi
democratici ci consoliamo facendo le marce dell’antifascismo, che ci fanno
venire in mente le processioni medievali contro il colera.
<< Un uomo che è stato rilasciato da un campo di concentramento domanda alla signora Jordan, donna sensibile e intelligente: “ Ma voi, dove avete vissuto? ” >>.
<< Un uomo che è stato rilasciato da un campo di concentramento domanda alla signora Jordan, donna sensibile e intelligente: “ Ma voi, dove avete vissuto? ” >>.
p.
s.
La
frase alla fine del testo è tratta da “Terreno minato” di Heinrich Boll.