03 febbraio 2019

Lettera a San Cristoforo | L'editoriale della domenica


<< Tu eri uno che sentiva dentro di sé tanta voglia di fare, che dopo aver militato – rispettato e onorato per la tua forza e per il successo delle tue armi – sotto le insegne dei più importanti signori del tuo tempo, ti sentivi sprecato. Avevi deciso di voler servire solo un padrone che davvero valesse la pena seguire, una Grande Causa che davvero valesse più delle altre. Forse eri stanco di falsa gloria e ne desideravi di quella vera. Non ricordo più come ti venne suggerito di stabilirti alla riva di un pericoloso fiume per traghettare – grazie alla tua forza eccezionale – i viandanti che da soli non ce la facessero, né come tu abbia accettato un così umile servizio che non doveva apparire proprio quella Grande Causa della quale – capivo – eri assetato. Ma so bene che era in quella tua funzione, vissuta con modestia, che ti capitò di essere richiesto di  un servizio a prima vista assai “al di sotto” delle tue forze: prendere sulle spalle un bambino e portarlo dall’altra parte, un compito per il quale non occorreva essere un gigante come te e avere quelle gambone muscolose con cui ti hanno dipinto. Solo dopo aver iniziato la traversata ti accorgesti che avevi accettato il compito più gravoso della tua vita, e che dovevi mettercela tutta, con un estremo sforzo, per riuscire ad arrivare di là. Dopo di che comprendesti con chi avevi avuto a che fare, e avevi trovato il Signore che valeva la pena servire… >>
La traversata difficile che, secondo Alex, si doveva fare, seguendo l’esempio di Cristoforo, era quella che conduceva dalle false cause, dai falsi valori alle cause giuste e ai valori buoni del nostro tempo. Alex non era aggressivo, non era duro, e nemmeno era un abile tessitore di trame politiche. Era, semplicemente, il migliore, il più limpido e coerente esponente di una generazione che ha fatto della speranza e del suo inveramento storico l’obiettivo della vita e la sostanza stessa del proprio impegno nella politica, nella cultura, nella società.
Il fiume è ancora là, rischioso da attraversare, ma ineludibile. La lezione di Cristoforo è ancora attuale. La nostra solitudine molto più grande. “Non siate tristi, continuate in quello che era giusto”: come essere all’altezza del compito?

p. s.
Alex è Alexander Langer. Siamo grati a Gianfranco Bettin che ci ha aiutato a ricordarlo.