Solo
un paio di giorni a Natale, facciamoci una passeggiata in centro, arriviamo
fino in piazza.
Già,
ma quale centro e soprattutto quale piazza? Lo slargo di piazza Italia è
appunto uno slargo, e la piazza della Vittoria è attualmente occupata da
giostre per bambini. Uno spazio dedicato alla Memoria del passato cancellato
dalle sciocchezze del presente. E così la passeggiata che ci porta in piazza
attraverso le strade cittadine, finisce per assomigliare a un percorso a
ostacoli, reso difficile dalla difficoltà di superare spazi occupati
abusivamente. Il riferimento all’abusivo naturalmente non va al giostraio, che
fa il suo mestiere. No. Va al sindaco, che il suo mestiere non lo fa. Già ma
qual è il mestiere di un Sindaco? Lasciamo alla fantasia di chi legge la
risposta. Da troppi anni, e non già dal 2016, questa domanda sembra non avere
risposte, e quelle che ci vengono in mente non sono qui riproducibili.
Pensavamo
di parlare del Natale e della volontà di pace e di serenità che ci ispira. Ma mentre
scriviamo ci tornano in mente immagini di orde di auto incolonnate nelle stesse
direzioni, negli stessi luoghi e negli stessi tempi. E una di queste auto nei
giorni scorsi ha investito un nostro amico, il quale dunque il Natale lo
passerà in ospedale.
Nessuno
ha mai deciso che le strade dovessero appartenere alle auto e non ai cittadini.
Tutto quello che accade in paese sembra sempre inaspettato, come se non ci
fossero le ragioni perché le cose accadano. Ci piacerebbe che al centro della
discussione politica futura, e non futuribile, ci fosse la possibilità di
rinegoziare il rapporto tra auto e cittadini. Non sembra difficile. Significa
definire che alcune strade siano delle auto, e quindi ne permettano un
movimento fluido. Altre strade, specie quelle delle zone centrali, siano invece
dei pedoni e quindi le auto non possano transitarvi o possano, ma alle
condizioni dei pedoni. E più in generale, appare necessario rendere
impossibile, e perciò non solo proibire, raggiungere velocità pericolose per i
pedoni. La mobilità a Nerviano e nelle frazioni e tra Nerviano e le frazioni
dovrà essere garantita prescindendo dall’uso dell’automobile, legalizzando i
marciapiedi (misure corrette e abbattimento di ogni impedimento all’uso di
carrozzine per disabili e di passeggini), disegnando una rete di piste
ciclabili, non solo di ispirazione turistica ma di reale utilità; nel senso che
convergano verso il centro e lo attraversino tutto. E non che vi girino
attorno, come accade adesso.
Torniamo
col pensiero al Natale e al tempo della Festa e della preghiera. Godiamoci il
paese pulsante di vita comunitaria e di gente alla quale una più grande
speranza restituisca la pazienza.
p.s.
Siamo
in debito con W. Benjamin, per quello che ci racconta della città e a Charles
Dickens che ci ha permesso di chiudere con ottimismo.
Buon
Natale
[Foto dal web]