23 dicembre 2018

Vigilia di Natale | Editoriale della domenica

Solo un paio di giorni a Natale, facciamoci una passeggiata in centro, arriviamo fino in piazza.
Già, ma quale centro e soprattutto quale piazza? Lo slargo di piazza Italia è appunto uno slargo, e la piazza della Vittoria è attualmente occupata da giostre per bambini. Uno spazio dedicato alla Memoria del passato cancellato dalle sciocchezze del presente. E così la passeggiata che ci porta in piazza attraverso le strade cittadine, finisce per assomigliare a un percorso a ostacoli, reso difficile dalla difficoltà di superare spazi occupati abusivamente. Il riferimento all’abusivo naturalmente non va al giostraio, che fa il suo mestiere. No. Va al sindaco, che il suo mestiere non lo fa. Già ma qual è il mestiere di un Sindaco? Lasciamo alla fantasia di chi legge la risposta. Da troppi anni, e non già dal 2016, questa domanda sembra non avere risposte, e quelle che ci vengono in mente non sono qui riproducibili.
Pensavamo di parlare del Natale e della volontà di pace e di serenità che ci ispira. Ma mentre scriviamo ci tornano in mente immagini di orde di auto incolonnate nelle stesse direzioni, negli stessi luoghi e negli stessi tempi. E una di queste auto nei giorni scorsi ha investito un nostro amico, il quale dunque il Natale lo passerà in ospedale.
Nessuno ha mai deciso che le strade dovessero appartenere alle auto e non ai cittadini. Tutto quello che accade in paese sembra sempre inaspettato, come se non ci fossero le ragioni perché le cose accadano. Ci piacerebbe che al centro della discussione politica futura, e non futuribile, ci fosse la possibilità di rinegoziare il rapporto tra auto e cittadini. Non sembra difficile. Significa definire che alcune strade siano delle auto, e quindi ne permettano un movimento fluido. Altre strade, specie quelle delle zone centrali, siano invece dei pedoni e quindi le auto non possano transitarvi o possano, ma alle condizioni dei pedoni. E più in generale, appare necessario rendere impossibile, e perciò non solo proibire, raggiungere velocità pericolose per i pedoni. La mobilità a Nerviano e nelle frazioni e tra Nerviano e le frazioni dovrà essere garantita prescindendo dall’uso dell’automobile, legalizzando i marciapiedi (misure corrette e abbattimento di ogni impedimento all’uso di carrozzine per disabili e di passeggini), disegnando una rete di piste ciclabili, non solo di ispirazione turistica ma di reale utilità; nel senso che convergano verso il centro e lo attraversino tutto. E non che vi girino attorno, come accade adesso. 
Torniamo col pensiero al Natale e al tempo della Festa e della preghiera. Godiamoci il paese pulsante di vita comunitaria e di gente alla quale una più grande speranza restituisca la pazienza.

p.s.
Siamo in debito con W. Benjamin, per quello che ci racconta della città e a Charles Dickens che ci ha permesso di chiudere con ottimismo.

Buon Natale


















[Foto dal web]