09 dicembre 2018

“Le priorità sono altre” | Editoriale della domenica

Tempi questi, di fraintendimenti e contraddizioni che sarebbero comici se non ci scoppiassero sulla
pelle e non coinvolgessero destini umani, vite e intere classi sociali, come diceva quel Tale.
Dal Brennero senza galleria, a Lampedusa il dramma è all’ordine del giorno. Ha infranto calcoli sottili; sembra sfuggito di mano ai sapienti dosatori dei nostri mali quotidiani.
Ma è raro che il discorso vada al di là dell’invettiva o apra un varco verso una comprensione più netta e una riflessione più incisiva e specifica di quella che sottende gli appelli generici e le affermazioni interessate.
E’ un discorso che resta moralistico e buono a tutti gli usi. Astratto e astorico, esso perde  semplicemente di vista il problema stesso che ne costituisce il tema, la giustificazione profonda; cade nella perorazione pura. E diventa chiacchiera a validità universale.
Sempre quel Tale di prima soleva dire fosse naturale che i poveri paghino sulla propria pelle le conseguenze economiche della recessione, secondo una logica tipica del capitalismo per cui a chi ha di meno viene tolto di più. A riprova di ciò basta guardare a quanto contenuto nel Disegno di Legge di Bilancio appena approvato al Senato. Un solo esempio. Chi compra una BMW i3 da 39,270 euro ne risparmia 6000 e chi compra una Panda 1,2 Pop da 11,390 ne paga 300 in più di tassa. Più che un disegno dunque, uno scarabocchio.
Naturalmente, viste le reazioni, subito qualcuno si è subito affrettato a decidere di “effettuare un supplemento di riflessione”: in questo tipo di decisioni i nostri governanti sono dei campioni. Come per la TAV: “Sono sempre dell’idea che siano più i costi che i benefici. Aspettiamo il dossier del ministro Toninelli che dovrebbe arrivare entro due settimane”. Così l’Appendino sindaco di Torino dell’8 giugno 2018. Ma il fantastico dossier non è mai arrivato. Ancora lo stiamo aspettando.
Facciamoli riflettere, dunque, diamogli tempo ai nostri governanti. Ci consoli il fatto che “governante” è un participio presente.
Che fretta c’è. “Le priorità sono altre” si legge sempre più spesso nelle loro comunicazioni. Un modello questo al quale sembra ispirarsi anche il nostro sindaco Massimo Cozzi. Cosa volete che sia scopiazzare qua e là per mettere insieme un articolo per il Notiziario comunale. Sembra sia una pratica diffusa tra i nostri amministratori, a detta di qualche ben informato. Ma chissenefrega. “Le priorità sono altre”. E tutto sommato non ci sentiamo di dare loro torto. Davvero siamo convinti che le priorità siano altre. Bene. Aspettiamo che le individuino e mettano mano alle soluzioni possibili.
Lasciamoli pure copiare dunque. E’ anche questo un modo per leggere, informarsi, prendersi la pena di riportare pezzi di riflessione altrui all’interno di una propria riflessione.
Che male c’è. Che c’è di male!

p.s.

Mi accorgo in ultimo di avere omesso le virgolette. Chiedo scusa e rimedio subito. Quest’ultima frase è un verso tratto da una canzone di Pino Daniele e quel Tale cui si fa riferimento al principio è Karl Marx.