Tempi
questi, di fraintendimenti e contraddizioni che sarebbero comici se non ci
scoppiassero sulla
pelle
e non coinvolgessero destini umani, vite e intere classi sociali, come diceva
quel Tale.
Dal
Brennero senza galleria, a Lampedusa il dramma è all’ordine del giorno. Ha
infranto calcoli sottili; sembra sfuggito di mano ai sapienti dosatori dei
nostri mali quotidiani.
Ma
è raro che il discorso vada al di là dell’invettiva o apra un varco verso una
comprensione più netta e una riflessione più incisiva e specifica di quella che
sottende gli appelli generici e le affermazioni interessate.
E’
un discorso che resta moralistico e buono a tutti gli usi. Astratto e astorico,
esso perde semplicemente di vista il
problema stesso che ne costituisce il tema, la giustificazione profonda; cade
nella perorazione pura. E diventa chiacchiera a validità universale.
Sempre
quel Tale di prima soleva dire fosse naturale che i poveri paghino sulla
propria pelle le conseguenze economiche della recessione, secondo una logica
tipica del capitalismo per cui a chi ha di meno viene tolto di più. A riprova
di ciò basta guardare a quanto contenuto nel Disegno di Legge di Bilancio
appena approvato al Senato. Un solo esempio. Chi compra una BMW i3 da 39,270
euro ne risparmia 6000 e chi compra una Panda 1,2 Pop da 11,390 ne paga 300 in
più di tassa. Più che un disegno dunque, uno scarabocchio.
Naturalmente,
viste le reazioni, subito qualcuno si è subito affrettato a decidere di
“effettuare un supplemento di riflessione”: in questo tipo di decisioni i
nostri governanti sono dei campioni. Come per la TAV: “Sono sempre dell’idea
che siano più i costi che i benefici. Aspettiamo il dossier del ministro
Toninelli che dovrebbe arrivare entro due settimane”. Così l’Appendino sindaco
di Torino dell’8 giugno 2018. Ma il fantastico dossier non è mai arrivato.
Ancora lo stiamo aspettando.
Facciamoli
riflettere, dunque, diamogli tempo ai nostri governanti. Ci consoli il fatto
che “governante” è un participio presente.
Che
fretta c’è. “Le priorità sono altre” si legge sempre più spesso nelle loro
comunicazioni. Un modello questo al quale sembra ispirarsi anche il nostro
sindaco Massimo Cozzi. Cosa volete che sia scopiazzare qua e là per mettere
insieme un articolo per il Notiziario comunale. Sembra sia una pratica diffusa
tra i nostri amministratori, a detta di qualche ben informato. Ma chissenefrega.
“Le priorità sono altre”. E tutto sommato non ci sentiamo di dare loro torto.
Davvero siamo convinti che le priorità siano altre. Bene. Aspettiamo che le
individuino e mettano mano alle soluzioni possibili.
Lasciamoli
pure copiare dunque. E’ anche questo un modo per leggere, informarsi, prendersi
la pena di riportare pezzi di riflessione altrui all’interno di una propria
riflessione.
Che
male c’è. Che c’è di male!
p.s.
Mi
accorgo in ultimo di avere omesso le virgolette. Chiedo scusa e rimedio subito.
Quest’ultima frase è un verso tratto da una canzone di Pino Daniele e quel Tale
cui si fa riferimento al principio è Karl Marx.